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Il record di una giornalista disinformata
La giornalista Annalisa Chirico è riuscita a pronunciare 13 stupidaggini sul tema del cambiamento climatico in soli 76 secondi. Si tratta di un record per i programmi televisivi di prima serata, e non solo.
In un fortunato saggio di qualche anno fa, il filosofo Harry Frankfurt photo Untitled.jpg ha spiegato nel dettaglio la differenza fra l’errore (dovuto alla mancanza di conoscenza), la bugia (una volontaria asserzione falsa), e la stronzata. Il libro si intitolava proprio Stronzate (Rizzoli edizioni), era una dotta disamina del significato di questo termine. Scriveva Frankfurt: “che chi racconta stronzate… non è né dalla parte del vero né del falso. I suoi occhi non sono rivolti ai fatti, come quelli di una persona sincera e di un bugiardo…. Non si preoccupa di come stanno le cose, ma le sceglie, o le inventa, perché si adattino ai suoi scopi”.
Questo tipo di argomentazioni è molto presente nel dibattito sul cambiamento climatico. Un esempio televisivo è stata la puntata di Otto e Mezzo di sabato 7 novembre 2015, in cui la giornalista Annalisa Chirico è riuscita a distillare in soli 76 secondi una quantità di stupidaggini e miti del riscaldamento globale come non se ne sentivano da tempo.
L’ascoltatore aveva già drizzato le antenne al minuto 6.15, quando la giornalista ha sostenuto che un segno di arretratezza del mondo ambientalista sarebbe quello di “pensare che la lotta al cambiamento climatico debba essere necessariamente il taglio delle emissioni di CO2” (e cosa dovrebbe essere, visto che il problema sono le emissioni di CO2?).
La vera performance è arrivata al minuto 10.36, quando la giornalista si è prodotta nel seguente monologo:
Io ero a Parigi l’altro giorno, c’erano 20 gradi, ed ero molto contenta di stare in maniche corte.
Ma poi guardiamo anche cosa dicono gli scienziati. Il fatto che la terra abbia la febbre, al di là dell’allegria e della battute, non è un fatto su cui c’è una vera unanimità. Anzi, alcuni climatologi, anche membri di quel Panel delle Nazioni Unite che si occupa di cambiamenti climatici hanno detto che negli ultimi 18 anni ci sarebbe la grande pausa, cioè la temperatura della Terra si è fermata. Dopodiché il clima e la temperatura terrestre è sempre cambiata nel corso dei milioni di anni… non vedo nessun orso polare che muore asfissiato dal caldo, non vedo i ghiacciai dell’Himalaya che si sciolgono… bisogna rifuggire dall’allarmismo e dal catastrofismo, bisognerebbe ascoltare quelle voci della scienza che attraverso i modelli matematici magari diversi da quelli che ha usato Covatta dicono che la temperatura terrestre sìforse è un po’ aumentata ma non c’è nulla di così catastrofico e non c’è soprattutto neppure la sventura all’orizzonte, perché ripeto la temperatura è sempre cambiata, l’uomo ha capacità adattive, ci sono state ere glaciali ed ere calde, la Groenlandia si chiama così perché nel Medioevo era una terra verde, nel ‘500 in Gran Bretagna si coltivava la vite, oggi non si può più. Il clima cambia… ma secondo me c’è allarmismo
I lettori di Climalteranti avranno riconosciuto in questo discorso molti degli argomenti del negazionismo climatico; quello che sorprende è sentirli ancora, in prima serata, nel novembre del 2015.
Io ero a Parigi l’altro giorno, c’erano 20 gradi, ed ero molto contenta di stare in maniche corte.
1 – la contentezza della giornalista per qualche giorno di temperature gradevoli, ribadita in un tweet, non può in alcun modo ridurre la preoccupazione per gli impatti del surriscaldamento globale, che sono legati a estremi delle temperature estive che tenderanno ad essere sempre più intensi e frequenti
Il fatto che la terra abbia la febbre, al di là dell’allegria e della battute, non è un fatto su cui c’è una vera unanimità.
2 – Il riscaldamento globale è inequivocabile, ha scritto 8 anni fa l’IPCC. Non ci sono tesi scientifiche che contrastino la realtà del riscaldamento globale in atto.
Anzi, alcuni climatologi, anche membri di quel Panel delle Nazioni Unite che si occupa di cambiamenti climatici hanno detto che negli ultimi 18 anni ci sarebbe la grande pausa, cioè la temperatura della Terra si è fermata.
3 – Nessun autore dei rapporti IPCC ha mai sostenuto che negli ultimi 18 anni ci sarebbe stata una “grande pausa” delle temperature globali; anzi, l’IPCC ha spiegato nel Quinto Rapporto (Capitolo 2.4 e Sommario per decisori politici, si veda qui) i motivi del lieve rallentamento dell’aumento delle temperature globali verificatosi su un periodo troppo breve per aver significatività statistica.
4 – negli ultimi 18 anni le temperature globali sono chiaramente aumentate (l’anno più caldo è stato il 2014, e sarà superato con grandissima probabilità dal 2015), vedi qui , qui e qui.
Dopodiché il clima e la temperatura terrestre è sempre cambiata nel corso dei milioni di anni…
5 – vero, ma questo non esclude che ora sia colpa nostra e infatti l’attuale riscaldamento globale è anomalo; e milioni di anni fa gli esseri umani non esistevano.
non vedo nessun orso polare che muore asfissiato dal caldo
6 – è più facile che prima muoiano annegati o di fame;
non vedo i ghiacciai dell’Himalaya che si sciolgono…
7 – potrebbe guardare meglio o leggere qualcosa in merito; o potrebbe guardare più vicino, nelle nostri Alpi, anche qui i ghiacciai fondono rapidamente
bisogna rifuggire dall’allarmismo e dal catastrofismo, bisognerebbe ascoltare quelle voci della scienza che attraverso i modelli matematici magari diversi da quelli che ha usato Covatta dicono che la temperatura terrestre sì, forse è un po’ aumentata, ma non c’è nulla di così catastrofico e non c’è soprattutto neppure la sventura all’orizzonte
8 – i modelli dicono che le temperature sono aumentate e che potrebbero ulteriormente aumentare in modo molto consistente se non si riducono le emissioni di gas climalteranti in modo drastico;
perché ripeto la temperatura è sempre cambiata
9 – vero, ma oggi e nei prossimi decenni cambierà più rapidamente che nel passato;
l’uomo ha capacità adattive
10 – l’uomo può adattarsi entro certi livelli di aumenti di temperatura, ma non potrà contenere tutti gli impatti e chi non può adattarsi, come stiamo già iniziando a vedere, migra;
ci sono state ere glaciali ed ere calde
11- le cause sono note e le variazioni fra ere glaciali ed ere calde sono state molto più lente; in ogni caso non c’erano sulla terra 7 miliardi di esseri umani;
la Groenlandia si chiama così perché nel Medioevo era una terra verde
12 – questa è una delle leggende del negazionismo climatico;
nel ‘500 in Gran Bretagna si coltivava la vite, oggi non si può più
13 – oggi di vino in Gran Bretagna se ne produce molto di più e molto più a Nord che nel ‘500; anche il Canada è entrato nel mercato.
L’utilizzo del termine “stronzate” per gli argomenti di Annalisa Chirico sul clima trova ragione nel fatto che è evidente che la giornalista non si cura di come stanno le cose, le temperature del pianeta, lo stato degli orsi polari, dei ghiacci dell’Himalaya. Usa gli argomenti più classici del negazionismo climatico antiscientifico senza curarsi delle incongruenze, come sostenere in pochi secondi sia che la temperatura della Terra “si è fermata”, ma anche che “sì, forse è un po’ aumentata”, e che“è sempre cambiata”.
Gli scopi sono i soliti, sostenere che tutto va bene, non dobbiamo preoccuparci né disturbare i manovratori.
Si potrebbe discutere se abbia ragione Annalisa Chirico a sostenere che “l’ambientalismo dovrebbe fare pace con la scienza”, tema importante e trattato in modo serio da altri giornalisti e scienziati (si veda ad esempio il recente saggio di Silvia Bencivelli e Telmo Pievani – La sinistra e il mito della naturalità); sicuramente c’è una parte del giornalismo che dovrebbe fare pace con la realtà.
Testo di Stefano Caserini, con contributi di Sylvie Coyaud e Claudio Cassardo .
Si ringrazia Silvia Moroni per la segnalazione in tempo reale.
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